Descrizione
Pioltello, 30 aprile 2019 – Continua l’opera di recupero della memoria e di valori positivi condotta dall’Amministrazione comunale, attraverso l’intitolazione di parchi e giardini a personalità cittadine e del mondo intero, portatrici di valori come la pace, la libertà e la solidarietà. Dopo il Parco Partigiani d’Italia, intitolato il 25 aprile scorso, il 9 maggio, alle ore 11, sarà la volta del parco dedicato alla memoria del volontario Vittorio Vik Arrigoni, ucciso da terroristi salafiti il 15 aprile del 2011, a Gaza, in Palestina.
La cerimonia di intitolazione si terrà nell’area verde tra via Bizet e via Mantegna, dove sarà scoperta la targa. Presenti la sindaca Ivonne Cosciotti, la Giunta, i ragazzi delle scuole elementare e media di via Bizet e la madre di Vik, signiora Edigia Beretta. Ad accoglierli ci saranno anche i rappresentanti della Rete per la Pace cittadina, che in questi anni hanno dato voce a Vittorio, sin dal 2015, rilanciandone le idee e le esperienze, con incontri pubblici, presenze a commemorazioni e partecipando alla Camminata per la Pace Perugia Assisi, dove hanno portato il vessillo raffigurante il volto di Vik, consegnato loro direttamente dalla madre.
In mattinata la signora Beretta, insieme alla sindaca Cosciotti e all’assessora alla Scuola Baldaro, incontreranno i ragazzi della scuola media ed elementare di via Bizet, istituto comprensivo Mattei - Di Vittorio, per raccontare la vita di Vittorio Arrigoni, cosa faceva e perché lo faceva. Per i ragazzi sarà l’occasione per fare delle riflessioni sul significato dei concetti di pace e convivenza, corentemente con l’impegno didattico delle scuole di Pioltello di formare menti libere ed educate al rispetto reciproco dei diritti di tutti, i particolare dei bambini.
CHI ERA VITTORIO ARRIGONI
(Tratto da www.fondazionevikutopia.org)
Vittorio Arrigoni soprannominato "Vik", nasce a Besana in Brianza il 4 febbraio 1975 e vive a Bulciago (Lc).
Le sue prime esperienze come volontario si svolgono principalmente nei Paesi dell’Est europeo e nell’Africa sub sahariana con l’Ong IBO, Soci Costruttori e lo YAP (Youth Action for Peace).
Nel 2002 raggiunge Gerusalemme Est per un primo campo di lavoro in Palestina e successivamente ritorna nei Territori Occupati dove, con altri compagni, inizia quella che diventerà la sua principale ragione di vita: la difesa dei diritti umani attraverso azioni pacifiche di interposizione, proteggendo i piccoli scolari davanti ai tank israeliani, i contadini nella raccolta delle olive, manifestando con i palestinesi contro il muro di separazione, aiutando gli anziani ad attraversare i check point.
Nel 2006 è in Congo, per le prime elezioni libere presidenziali dopo trent’anni, come Osservatore Internazionale con l’Associazione Beati i Costruttori di Pace di Padova accreditata dall’ONU e l’anno dopo è in Libano, nel campo profughi palestinesi di Beddawi.
Messo sulla lista nera degli indesiderabili da Israele che gli impedisce l’ingresso alle frontiere, dopo due tentativi di ingresso nel 2005, dove viene picchiato e incarcerato, entra a Gaza via mare il 23 agosto 2008 con le navi Liberty e Free Gaza, che rompono il blocco via mare che dal 1967 Israele impone alla Striscia. Con gli internazionali rimasti, dell’International Solidarity Mouvement accompagna i pescatori in mare e i contadini nei campi perché la loro presenza sia da deterrente alle navi da guerra e ai cecchini sulle torrette. Quando, il 27 dicembre 2008, Israele lancia l’operazione Piombo Fuso, Vittorio è l’unico italiano presente nella Striscia. E’ dappertutto: a raccogliere feriti, sulle ambulanze cecchinate, negli ospedali, ha visto morire gli amici e pianto le centinaia di bambini massacrati. Racconta i giorni della sanguinosa offensiva israeliana in articoli pubblicati da Il Manifesto, scritti in condizioni pressocchè impossibili. Raccolti in un libro “Gaza - Restiamo Umani”, i suoi racconti di Gaza sotto le bombe hanno permesso di conoscere cosa è accaduto veramente in quel lembo di terra palestinese. Vittorio è ritornato nella Striscia a marzo 2010. Con i compagni dell’ISM, continuando la sua missione di attivista per i diritti umani e di testimone, continuando a scriverne sul suo blog “Guerrilla Radio” e su PeaceReporter.
ittorio è stato ucciso a Gaza il 15 aprile 2011, a soli 36 anni, da un presunto gruppo di estremisti salafiti.
Le motivazioni sono tuttora oscure.
Il processo si è concluso il 17 settembre 2012 con due condanne all’ergastolo.
La pena di morte non è stata comminata a seguito della precisa richiesta avanzata al Tribunale dai familiari di Vittorio.
Ufficio Stampa Comune di Pioltello
Stefano Ferri
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Ultimo aggiornamento: 3 maggio 2019, 10:16